Christ lag in Todesbanden

Christ lag in Todesbanden
Manoscritto dello stesso Bach della parte del soprano del secondo movimento. Si noti l'utilizzio della sequenza protestantizzata del Victimae paschali laudes.
CompositoreJohann Sebastian Bach
TonalitàMi minore
Tipo di composizionecantata
Numero d'operaBWV 4 (BWV3 4.1, 4.2)
BC A 54, 54b
Epoca di composizione1707 (vers. 1)

1724 (vers. 2)

Prima esecuzioneMühlhausen, 24 maggio 1707 (vers. 1)

Lipsia, 9 aprile 1724 (vers. 2)

Pubblicazione1851 (BGA I)
1985 (NBA I/9)
AutografoD-LEb Thomana 4 (parti, vers. 2)
DedicaDomenica di Pasqua
Durata mediacirca tra i 19 e i 22 minuti
Organicosoprano solista, contralto solista, tenore solista, basso solista, coro, violino I e II, viola I e II, cornetto, trombone I, II e III e basso continuo.
Movimenti
8
Manuale

Christ lag in Todesbanden (in tedesco, "Cristo giaceva nei lacci della morte")[1][2] BWV 4 è una cantata di Johann Sebastian Bach.

Questa composizione è la prova dell'utilizzo magistrale del contrappunto da parte del giovane Bach, allora appena ventenne. John Eliot Gardiner definisce l'impostazione di Bach dell'inno "un audace e innovativo pezzo di dramma musicale" e osserva "la sua totale identificazione con lo spirito e la lettera dell'inno focoso e drammatico di Lutero".[3]

Storia

Antefatti

Si ritiene che Bach abbia scritto questa cantata nel 1707. Egli era un organista professionista di appena 22 anni, impiegato dal 1703 ad Arnstadt come organista della Neue Kirche (che sostituì la Bonifatiuskirche rasa al suolo da un incendio, ed è oggi conosciuta come Chiesa di Bach).[4] A 18 anni, aveva ispezionato il nuovo organo costruito da Johann Friedrich Wender, fu invitato a suonare una domenica e da lì fu assunto. L'organo fu costruito sul terzo livello di una chiesa simile a un teatro.[4] I doveri di Bach come musico ecclesiastico comportavano una certa responsabilità per la musica corale, tuttavia l'anno esatto in cui iniziò a comporre cantate è sconosciuto. Christ lag in Todes Banden è una delle poche cantate sopravvissute dai suoi primi anni.[5] Secondo il musicologo Martin Geck, molti dettagli della partitura riflettono la "pratica organistica".[6]

Ad Arnstadt, il Kantor Heindorff era responsabile della musica sacra nella Chiesa superiore e nella Chiesa nuova, dove Bach era organista. Di solito dirigeva la musica nella Chiesa superiore e nominava un prefetto del coro per la musica vocale nella Chiesa nuova. Il musicologo Christoph Wolff nota che "sottoporre le sue opere alla discutibile guida di un prefetto"[5] non era ciò che Bach avrebbe fatto. Pertanto, la maggior parte delle cantate del periodo non sono per le occasioni domenicali, ma limitate a occasioni speciali come matrimoni e funerali. Tuttavia questa cantata è l'unica eccezione, essa però è stata, molto probabilmente, composta non per Arnstadt ma funzionale ad una candidatura per un incarico più importante presso la Chiesa di Divi Blasii a Mühlhausen.[5]

Le prime Cantate di Bach

Le prime cantate di Bach Le prime cantate di Bach sono Choralkonzerte (concerti corali) nello stile del XVII secolo, diversi dal formato recitativo e aria cantata associato a Neumeister che Bach iniziò a usare per le cantate in chiesa nel 1714.[7] Wolff sottolinea la relazione delle prime cantate di Bach con le opere di Dieterich Buxtehude, con cui Bach aveva studiato a Lubecca.[5] Christ lag in Todes Banden mostra somiglianze con una composizione di Johann Pachelbel basata sullo stesso corale pasquale.[7] Sebbene non ci siano prove che Bach e Pachelbel si siano incontrati, Bach è cresciuto in Turingia mentre Pachelbel viveva nella stessa regione, e il fratello maggiore e insegnante di Bach Johann Christoph Bach ha studiato con Pachelbel a Erfurt.[8] Un'altra opera di Pachelbel sembra essere citata nella prima cantata di Bach, Nach dir, Herr, verlanget mich (BWV 150), e di recente si è ipotizzato che Bach volesse rendere omaggio a Pachelbel dopo la sua morte nel 1706.[9]

I testi delle prime cantate di Bach erano tratti principalmente da passaggi biblici e inni.[5] I tratti caratteristici delle sue cantate successive, come recitativi e arie su poesie contemporanee, non erano ancora presenti,[7] sebbene Bach possa averli ascoltati negli oratori di Buxtehude, o anche prima.[5] Invece, queste prime cantate includono elementi del XVII secolo come mottetti e concerti corali.[7][5] Spesso iniziano con una sinfonia o sonata strumentale (sonatina).[5] La tabella seguente elenca le sette opere esistenti composte da Bach fino al 1708, quando si trasferì alla corte di Weimar.[5]

Datazione Occasione Numero di catalogo (BWV) Titolo Testo tratto/composto da
1707? 150 Nach dir, Herr, verlanget mich Salmo 25 e testo di anon.
1707? Pasqua 4 Christ lag in Todes Banden Lutero
1707? 131 Aus der Tiefen rufe ich, Herr, zu dir Salmo 130
1° Gennaio 1708? Capodanno 143 Lobe den Herrn, meine Seele Principalmente il Salmo 146, due strofe dell'inno di Jakob Ebert "Du Friedefürst, Herr Jesu Christ"
4 Febbraio 1708 Inaugurazione del nuovo consiglio cittadino 71 Gott ist mein König Principalmente Salmo 74, con citazioni bibliche aggiunte
5 Giugno 1708? Matrimonio? 196 Der Herr denket an uns Salmo 115:12–15
16 Settembre 1708? Funerale 106 Gottes Zeit ist die allerbeste Zeit (Actus tragicus) Raccolta di sette citazioni bibliche, tre inni e poesia libera

Bach usa i tipi limitati di strumenti a sua disposizione per combinazioni insolite, come due flauti dolci e due viole da gamba nella cantata funebre Gottes Zeit ist die allerbeste Zeit, nota anche come Actus Tragicus. Utilizza il continuo in parti indipendenti, come un violoncello in Nach dir, Herr, verlanget mich e un fagotto in Der Herr denket an uns.[5] La cantata per l'inaugurazione di un consiglio comunale è riccamente orchestrata per trombe, fiati e archi.[10] Wolff nota:

Il grado complessivo di padronanza con cui questi primi pezzi si confrontano favorevolmente con le migliori composizioni ecclesiastiche del primo decennio del XVIII secolo [...] dimostra che il giovane Bach non si limitò a suonare l'organo e il clavicembalo, ma, animato dalla sua visita a Buxtehude, dedicò molto tempo e impegno alla composizione vocale. Le pochissime opere iniziali di questo tipo che esistono, ciascuna un capolavoro a sé stante, devono costituire solo un residuo [...] di un corpo più ampio di composizioni simili.

Lo studioso di Bach Richard D. P. Jones nota in The Creative Development of Johann Sebastian Bach:[8]

Il suo notevole talento per l'illustrazione del testo è evidente anche nelle prime cantate, in particolare nelle due più belle, l'Actus Tragicus, BWV 106, e Christ Lag in Todes Banden, BWV 4. Sentiamo già una mente potente dietro le note nell'unità motivica delle prime cantate, nell'uso della ripresa per legare insieme le loro forme a mosaico.

La cantata

La cantata Christ lag in Todesbanden venne composta da Bach ad Arnstadt o a Mühlhausen nel 1707 e venne probabilmente eseguita il 24 aprile ad Arnstadt o il 24 maggio dello stesso anno a Mühlhausen in occasione dell'audizione per la nomina del nuovo organista. In seguito, venne replicata il 9 aprile 1724 e il 1º aprile 1725 a Lipsia.

I sette versus corrispondono alle sette strofe dell'inno pasquale Christ lag in Todesbanden di Martin Lutero e possono essere considerati una sequenza di cori, arie e duetti, benché non ci siano indicazioni precise nella partitura, salvo per il corale finale. Interessante è l'assenza di recitativi, elemento che contraddistingue tutte le cantate giovanili di Bach.

Struttura

La cantata è composta per soprano solista, contralto solista, tenore solista, basso solista, coro, violino I e II, viola I e II, cornetto, trombone I, II e III e basso continuo ed è suddivisa in otto movimenti:

Sinfonia

La cantata inizia con una sinfonia strumentale, un'opera nello stile di un'ouverture di un'opera veneziana contemporanea, con passaggi di accordi e polifonia occasionale.[11] Introduce il primo verso della melodia.[12] L'atmosfera è cupa, ricordando i "vincoli della morte" del primo verso dell'inno: la morte di Cristo sulla croce e la sepoltura.[13]

Primo verso

La strofa di apertura, Christ lag in Todes Banden (Cristo giaceva nel sudario[1] o Cristo giaceva nelle bende della morte)[2] è trattata come una fantasia corale. Senza apertura strumentale, il movimento inizia con la prima nota del cantus firmus "victimae pascalis" cantata dal soprano, con tutte le altre parti che entrano subito dopo.[13] La linea del contralto deriva dalla melodia corale, mentre le parti di viola rinforzano principalmente le voci interne di contralto e tenore. Le parti del violino sono indipendenti e, come nota Traupman-Carr, "attivano ulteriormente la trama con uno scambio praticamente continuo di frammenti di sedicesimi".[13] La figura nei violini nota come suspiratio (sospiro) riflette "la sofferenza di Cristo nella morsa della morte".[3]

L'Halleluja finale è più mosso, rinunciando dunque al formato fantasia per una fuga a quattro parti in stile mottettistico, con l'interità degli strumenti che raddoppiano le voci.[11][13] Lo stile musicale del movimento richiama lo quello antico del XVI secolo, sebbene sia ancora inconfondibilmente quello di Bach.

Secondo verso

Il secondo movimento, Den Tod niemand zwingen kunnt ("Nessuno poteva sconfiggere la morte"),[2] è un duetto di soprano e contralto, su un continuo ostinato.[11] Il testo tratta di un'umanità indifesa e paralizzata mentre attende il giudizio di Dio contro il peccato. Bach fa quasi congelare la musica sulle prime parole den Tod (la morte), e la parola gefangen (imprigionato) è segnata da una netta dissonanza tra il soprano e il contralto.[3] Nell'Halleluja, le voci si imitano a vicenda in lunghe note in rapida successione, creando una sequenza di sospensioni.

Terzo verso

La terza strofa, Jesus Christus, Gottes Sohn ("Gesù Cristo, Figlio di Dio"),[2] è un trio per tenore solo, due violini obbligati e basso continuo. Il tenore canta in forma integrale il cantus firmus.[11] I violini illustrano prima come Cristo colpisce il nemico. La musica si ferma completamente sulla parola "nichts" ("niente"). I violini presentano quindi in quattro note il contorno della croce, e infine il tenore canta un gioioso melismatico Halleluja con un virtuoso accompagnamento di violino.[3]

Quarto verso

Frontespizio della sezione del Nuovo Testamento di una Bibbia luterana, stampata nel 1769. Viene qui raffigurata la resurrezione di Gesù Cristo

Es war ein wunderlicher Krieg, da Tod und Leben rungen ("Ci fu una prodigiosa battaglia che oppose la morte alla vita"),[2] è il centro della struttura simmetrica. È cantata dalle quattro voci, accompagnate solo dal continuo. Il contralto canta il cantus firmus, trasposto di una quinta in si dorico,[11] mentre le altre voci si susseguono in uno stretto fugale con entrate distanti solo un battito l'una dall'altra fino a quando non cadono una alla volta. Nell'Halleluja finale in tutte e quattro le voci, il basso scende di quasi due ottave.[3]

Quinto verso

La quinta strofa, Hier ist das rechte Osterlamm ("Ecco il vero agnello pasquale"),[2] è cantata dal basso solo, accompagnato all'inizio da una linea cromatica discendente nel continuo che è stata paragonata al Crucifixus della Messa in si minore, ma che cambia in "un passaggio danzante di ottavi continui" quando entra la voce.[13] Per ogni verso della strofa, il basso canta una melodia corale, quindi ripete le parole in contrappunto alla parte della melodia ripetuta negli archi, a volte trasposta.[11] Taruskin descrive questo: "Con i suoi scambi antifonali tra il cantante e gli archi in massa [...] questa impostazione suona come una parodia di un'aria d'opera veneziana in stile passacaglia, annata 1640".[14] Il basso canta l'ultimo vittorioso Halleluja, che si estende su due ottave.[3]

Sesto verso

So feiern wir das hohe Fest ("Così celebriamo la grande festa"),[2] è un duetto per soprano e tenore accompagnato solo dal continuo ostinato.[11] Il corale è condiviso dalle voci, con il soprano che lo canta in mi minore, il tenore in si minore.[13] Il movimento è una danza di gioia: la parola Wonne (gioia) è resa in una figurazione che Gardiner trova reminiscente di Purcell.[3] Bach incorpora i ritmi solenni dell'ouverture francese in questo verso, riflettendo la presenza della parola "feiern" (celebrare) nel testo. Potrebbe essere la prima volta che Bach ha utilizzato questi ritmi.[14]

Settimo verso

L'impostazione originale di Bach della strofa finale, Wir essen und leben wohl ("Mangiamo e saziamoci" o "Mangiamo e viviamo bene"),[1][2] è andata perduta; essa potrebbe essere stata una ripetizione del primo movimento.[11][14][15] A Lipsia, invece, ha fornito una semplice impostazione corale in quattro parti.

Altri progetti

Altri progetti

  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Christ lag in Todesbanden

Note

  1. ^ a b c Terenzio Sacchi Lodispoto, Johann Sebastian Bach - Christ lag in Todesbanden (Cristo giaceva nel sudario), cantata per soli, coro e orchestra, BWV 4, su flaminioonline.it. URL consultato il 5 settembre 2024.
  2. ^ a b c d e f g h Cantata BWV 4 - Italian Translation, su bach-cantatas.com. URL consultato il 5 settembre 2024.
  3. ^ a b c d e f g (EN) Bach: Cantatas Nos 4, 6, 31, 66, 134 & 145. URL consultato il 5 settembre 2024.
  4. ^ a b (EN) Bach: Cantatas Nos 24, 71, 88, 93, 131, 177 & 185. URL consultato il 6 settembre 2024.
  5. ^ a b c d e f g h i j (EN) Christoph Wolff, Johann Sebastian Bach: The Learned Musician, W. W. Norton & Company, 2000, ISBN 978-0-393-32256-9. URL consultato il 6 settembre 2024.
  6. ^ Martin Geck e John Hargraves, Johann Sebastian Bach: life and work, 1st U.S. ed, Harcourt, 2006, ISBN 978-0-15-100648-9, OCLC ocm66463744. URL consultato il 6 settembre 2024.
  7. ^ a b c d (EN) Alfred Dürr, The Cantatas of J. S. Bach: With Their Librettos in German-English Parallel Text, OUP Oxford, 2005, ISBN 978-0-19-929776-4. URL consultato il 5 settembre 2024.
  8. ^ a b (EN) Richard D. P. Jones, The Creative Development of Johann Sebastian Bach Volume 1: 1695-1717: Music to Delight the Spirit, OUP Oxford, 2007, ISBN 978-0-19-816440-1. URL consultato l'8 settembre 2024.
  9. ^ Martin Geck e John Hargraves, Johann Sebastian Bach: life and work, 1st U.S. ed, Harcourt, 2006, ISBN 978-0-15-100648-9. accesso richiede url (aiuto)
  10. ^ BWV 71, su web.archive.org, 7 agosto 2011. URL consultato l'8 settembre 2024 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2011).
  11. ^ a b c d e f g h (EN) Alfred Dürr, The Cantatas of J. S. Bach: With Their Librettos in German-English Parallel Text, OUP Oxford, 2005, ISBN 978-0-19-929776-4. URL consultato il 5 settembre 2024.
  12. ^ (EN) Cantata No. 4, "Christ lag in Todes Banden," B..., su AllMusic. URL consultato il 5 settembre 2024.
  13. ^ a b c d e f (EN) Cantata BWV 4, su The Bach Choir of Bethlehem. URL consultato il 5 settembre 2024.
  14. ^ a b c Richard Taruskin, Music in the seventeenth and eighteenth centuries, collana The Oxford history of Western music, Oxford University Press, 2010, ISBN 978-0-19-538482-6.
  15. ^ Bach digital - Christ lag in Todesbanden [Frühfassung] BWV 4.1, su bach-digital.de. URL consultato il 6 settembre 2024.

Collegamenti esterni

  • Cantata "Christ lag in Todesbanden" BWV 4, su bach-cantatas.com. URL consultato il 5 aprile 2011 (archiviato il 24 luglio 2011).
Controllo di autoritàVIAF (EN) 153144782978607052158 · LCCN (EN) n79145908 · GND (DE) 300006799 · BNE (ES) XX3406329 (data) · BNF (FR) cb139095898 (data) · J9U (ENHE) 987007522811205171
  Portale Musica classica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica classica