Dido Elizabeth Belle

Dettaglio di Dido Elizabeth Belle in un dipinto di David Martin (1779)

Dido Elizabeth Belle (giugno 1761 – luglio 1804) fu una gentildonna inglese.

Biografia

Dido Elizabeth Belle nacque in schiavitù nelle Indie occidentali britanniche, figlia illegittima della schiava africana Maria Belle e dell'ufficiale Sir John Lindsay.[1] Nel 1765 si trasferì in Inghilterra con i genitori e fu battezzata nel novembre 1766 a Bloomsbury. Non fu riconosciuta dal padre e le fu dato quindi il cognome materno.[2]

Crebbe a Kenwood House, allevata dallo zio William Murray, I conte di Mansfield insieme alla cugina Lady Elizabeth Murray; il ruolo esatto della giovane mulatta all'interno della famiglia non è chiaro, ma fu probabilmente una dama di compagnia della cugina. Ricevette una buona educazione e svolse anche mansioni da segretaria per Lord William. Alla sua morte lo zio le avrebbe lasciato cinquecento sterline e una rendita di altre cento sterline annue.[3]

Nel marzo 1782 sposò l'immigrato francese Jean Louis Charles Davinière, con cui ebbe almeno tre figli: i gemelli Charles e John nel 1795 e William Thomas nel 1802. Morì nel 1804 all'età di 43 anni.

Nella cultura di massa

Dido Elizabeth Belle ha ricevuto grande attenzione da parte degli storici in quanto rarissimo caso ben documentato della vita di una donna mulatta nell'Inghilterra del XVIII secolo.[4][5] Inoltre è la protagonista del film La ragazza del dipinto, diretto da Amma Asante nel 2013, in cui Dido Elizabeth Belle è stata interpretata dall'attrice Gugu Mbatha-Raw.[6]

Note

  1. ^ (EN) Dido Belle: Britain’s first black aristocrat, su The Telegraph, 6 giugno 2024. URL consultato il 30 luglio 2024.
  2. ^ (EN) Gretchen Gerzina, Black England: A Forgotten Georgian History, John Murray Press, 2022, ISBN 978-1-3998-0491-2. URL consultato il 30 luglio 2024.
  3. ^ (EN) Belle Dido Elizabeth (1761?–1804), su Oxford Dictionary of National Biography. URL consultato il 30 luglio 2024.
  4. ^ (EN) Gretchen H. Gerzina, Britain's Black Past, Liverpool University Press, 2020, ISBN 978-1-78962-744-2. URL consultato il 30 luglio 2024.
  5. ^ (EN) Wendy Sutherland, Staging Blackness and Performing Whiteness in Eighteenth-Century German Drama, Taylor & Francis, 2017, ISBN 978-1-317-05086-5. URL consultato il 30 luglio 2024.
  6. ^ (EN) Mark Kermode e Observer film critic, Belle review – a ripe costume drama with teeth, in The Guardian, 15 giugno 2014. URL consultato il 30 luglio 2024.

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