Nadir Quinto

Nadir Quinto (Milano, 26 novembre 1918 – Milano, 15 marzo 1994) è stato un illustratore e fumettista italiano fra i pionieri del fumetto italiano, pubblicato in Italia e all'estero dalle più importanti case editrici.[1][2][3][4]

Biografia

Frequenta l'Accademia di belle arti di Brera[2] quando viene richiamato alle armi per la seconda guerra mondiale.[senza fonte] Esordisce alla fine degli anni trenta nella collana Romanzi del Cigno[3] e sull'Audace dell'editore Lotario Vecchi.[1][4] Nel 1946 pubblica alcuni lavori sul Corriere dei Piccoli,[2] una storia a puntate intitolata Il labirinto della morte. Nello stesso periodo pubblica anche su altre riviste come Dinamite, Albi di Salgari, Festival e Intrepido.[2]

Negli anni quaranta e cinquanta realizzò una serie di storie in costume per il Corriere dei Piccoli e racconti tratti dalla letteratura per ragazzi, tra cui La capanna dello zio Tom e Riccardo Cuor di Leone, La città d'oro e La spada del dolore.[senza fonte]

Dal 1954 al 1964 realizzò illustrazioni per il mercato britannico realizzando anche storie di Robin Hood edite dalla Thriller Picture Library[2] collaborando fino al 1974 con riviste inglesi quali Treasures, World of Wonder, Princess Magazine, Look and Learn e realizzando illustrazioni a colori per storie e favole, delle quali le principali furono Peter Pan, Heidi, le avventure del barone di Münchausen, Guglielmo Tell.[senza fonte]

Dal 1965 realizzò esclusivamente illustrazioni e fino alla fine degli anni settanta non realizzò alcuna storia a fumetti. Riprese alla fine dei settanta collaborando con il Corriere dei ragazzi realizzando le serie Tom Boy e Swea; nel 1978 realizzò per il settimanale Il Giornalino[1] la serie I Delfini in collaborazione con la figlia Diana; realizzò anche molte riduzioni a fumetti di romanzi per ragazzi come quali Piccole donne, Il mago di Oz, Tom Sawyer, oltre a diversi episodi della serie Larry Yuma affiancandosi a Carlo Boscarato e, insieme a Milo Milani, ideò la serie Jacopo del Mare, esordita nel 1984;[4][2] nel 1991 disegnò la serie Vele e Capitani, scritta da N. Danieli.[2]

Morì a Milano il 15 marzo 1994 mentre lavorava a una storia di Tex Willer[2][1] che gli era stata commissionata nel 1992 da Sergio Bonelli e, sempre per Il Giornalino, mentre disegnava una storia fantasy, Issing del Fiume. Entrambe le opere sono rimaste incompiute.

Note

  1. ^ a b c d FFF - Nadir QUINTO, su lfb.it. URL consultato il 6 giugno 2019.
  2. ^ a b c d e f g h (EN) Nadir Quinto, su lambiek.net. URL consultato il 6 giugno 2019.
  3. ^ a b Nadir Quinto, un maestro della perfezione, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 6 giugno 2019.
  4. ^ a b c FFF - Nadir QUINTO by Gianni Brunoro, su lfb.it. URL consultato il 6 giugno 2019.

Bibliografia

  • Anonimo Non ci sono più: Nadir Quinto, Fumo di China n. 27, sett/ott '94.
  • Manlio Bonati Renato Carioni, Una serata con Nadir Quinto, Wow n. 10, 5/77.
  • Gianni Bono Spazi e colori della fantasia MARIO UGGERI NADIR QUINTO, catalogo mostra 27 aprile – 16 maggio, Milano, contributi di Antonio Faeti e Bruno Bozzetto – Milano, aprile 2004
  • G. Brunoro, Una spada d'autore, presentazione per l'Albo Vesuviano n. 4, 6/75.
  • G. Brunoro, voce Quinto Nadir su Enciclopedia Mondiale del Fumetto, Editoriale Corno, 8/78, MI.
  • G. Brunoro, voce Nadir Quinto. quel fantastico mondo, Dedalo, Bari, 11/84.
  • Valentino de Mattia (G. Brunoro), Nadir Quinto "romantico", Sgt. Kirk n. 42, 3/4/75.
  • Silvio Frigerio, Amato Rak, Presentazione per l'Albo Vesuvio n° 2, 7/74.
  • Silvio Frigerio, Cronologia , su Albo Vesuvio n. 3, 10/74 (poi aggiornata nell'Albo Vesuvio n. 5, 10/75).
  • Dario Natoli, Presentazione all'Albo Vesuvio n°1, 4/74.
  • Necrologio Il “maestro” ci ha lasciati (necrologio), Il Giornalino n. 16, 20/4/94.
  • Franco Spiritelli. Ricordando NADIR QUINTO, inserto speciale con la collaborazione di Enza Quinto, Sergio Asteriti, Gianni Brunoro, Claudio dell'Orso, Antonio Galassi, Ilenio Trevisan – Fumetto n° 18, maggio 1996.

Collegamenti esterni

  • Sito ufficiale, su nadirquinto.it. URL consultato il 13 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2017).
Controllo di autoritàVIAF (EN) 77734085 · ISNI (EN) 0000 0000 2576 290X · SBN LO1V034675 · LCCN (EN) n85015230 · GND (DE) 129906840
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