Tegula
La tegula utilizzata dall'esercito romano nella costruzione di opere di edilizia militare (come i castra stativa) era un mattone d'argilla cotto, sul quale era impresso il marchio con un sigillo (un bollo laterizio), sia della legione o dell'unità ausiliaria di appartenenza, sia del magister (responsabile) del laboratorio/fabrica del relativo castrum, o anche del legatus legionis. Il breve testo inciso serviva a identificare l'autore della costruzione di un determinato edificio militare in epoca romana (l'unità militare, il suo comandante o il magister fabricae). Un esempio è il ritrovamento di uno di questi mattoni presso la fortezza militare di Mirebeau-sur-Bèze nella Germania superiore dove si legge: Legio VIII Augusta / Lappio legato.[1]
Alcuni esempi di tegulae di edilizia militare
- Mattone recante il bollo "L V M", ovvero Legio V Macedonica, rinvenuto a Potaissa, base della legione dal 166 al 274.
- Mattone recante il bollo "LEG VIII AVG", ovvero appartenente alla legio VIII Augusta.
- Tegula della legio X Gemina
- Mattone della legio XXII Primigenia, il cui simbolo era il capricorno (a Saalburg).
- Mattone della cohors IV Vindelicorum rinvenuta a Großkrotzenburg.
- Impronta di una tegula recante l'iscrizione della legio I Italica.
- Mattone della legio XXI Rapax
- Tegula della flotta romana germanica.
- Tegula della legio XXI Rapax
- Tegula della legio I Adiutrix
- Tegula della legio IV Macedonica
Note
- ^ AE 1973, 359b.
Bibliografia
- P.Connolly, L'esercito romano, Milano 1976.
- A. Goldsworthy, Storia completa dell'esercito romano, Modena 2007.
- Y. Le Bohec, L'esercito romano da Augusto alla fine del III secolo, Roma 1992, VII ristampa 2008.
- G. Webster, The roman imperial army of the first and second century A.D., Oklahoma 1998.
- Giuseppe Lugli, «TEGOLA», Enciclopedia Italiana, vol. 33 (1937)
Voci correlate
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