Torre di Porto Conte

Torre di Porto Conte
La Torre del Port del Comte
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneSardegna
CittàAlghero
IndirizzoVia Porto Conte
Coordinate40°35′37.07″N 8°12′15.55″E40°35′37.07″N, 8°12′15.55″E
Mappa di localizzazione: Italia
Torre di Porto Conte
Informazioni generali
Tipotorre
Altezzam 13
Termine costruzione1572
CostruttoreReale amministrazione delle torri
Materialepietra calcarea
Condizione attualeBuona
Proprietario attualeDemanio marittimo
Visitabilesi
Informazioni militari
Funzione strategicaavvistamento e difesa
Termine funzione strategicaXIX secolo
.
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La torre di Porto Conte, storicamente e ufficialmente in catalano algherese La Torre del Port del Comte,[1] è una torre costiera appartenente al complesso di strutture fortificate che dall'alto medioevo sino alla metà del XIX secolo hanno costituito il sistema difensivo, di avvistamento e comunicazione delle coste della Sardegna. Il fortilizio, ubicato a una trentina di metri dal mare, si affaccia sull'omonima baia, a poca distanza della frazione di Maristella, a fianco del faro di Porto Conte. Amministrativamente fa parte del comune di Alghero, da cui dista una decina di chilometri.

Descrizione

La torre, di forma tronconica, a un piano, è costruita con pietra calcarea reperita nell'immediato entroterra. Da una relazione del capitano Marco Antonio Camos risulta edificata nel 1572 e, con un'altezza di 13 metri e un diametro alla base di 18, si colloca fra le più grandi torri costiere della Sardegna. Le condizioni statiche e architettoniche del sito vengono considerate buone.

Come nella gran parte delle torri sarde, il portello d'ingresso è collocato a un'altezza di circa cinque metri dal suolo per consentire l'accesso esclusivamente con l'ausilio di scalette in corda o legno, velocemente retraibili in caso di pericolo. L'interno della torre presenta un ampio vano circolare suddiviso in tre ambienti con pilastro centrale che regge la volta a fungo.

La terrazza o piazza d'armi si raggiunge grazie a una ripida scala ricavata all'interno del muro perimetrale e terminante con un boccaporto, in origine sormontato da una garitta realizzata a protezione dagli agenti atmosferici. Sulla terrazza era presente la cosiddetta "mezzaluna", una struttura leggera semicircolare fatta di coppi e canne che poggiava sul parapetto, eseguita allo scopo di offrire riparo a soldati e munizioni. La piazza d'armi conserva ancora in buone condizioni parapetto, spalamento (il parapetto lato terra), e le quattro piombatoie sorrette da mensole in legno.

Da segnalare il vano situato al piano terra, originariamente cisterna per l'approvvigionamento idrico, negli anni '90 restaurato e utilizzato per un certo periodo come locale notturno, con accesso dal piano stradale grazie a un ingresso realizzato per l'occasione.

Dotazioni

Per le notevoli dimensioni la torre era classificata come "gagliarda" o de armas cioè di difesa pesante; ospitava una guarnigione composta da un alcaide (il comandante), un artigliere e tre soldati che disponevano di sette fucili, una spingarda e due cannoni calibro 10,9.

La torre di Porto Conte è in contatto visivo con quella del Buru, di Tramariglio e della Pegna.

Tutela

La torre e l'area circostante sono sottoposte ai vincoli previsti dal codice dei beni culturali e del paesaggio, emanato con il decreto legislativo del 22 gennaio 2004 n. 42 ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137 relativo alla delega per il riassetto e la codificazione in materia di beni culturali e ambientali, spettacolo, sport, proprietà letteraria e diritto d'autore.

Galleria d'immagini

  • Il progetto della torre
    Il progetto della torre
  • Vista da Tramariglio
    Vista da Tramariglio
  • Torre e faro di Porto Conte
    Torre e faro di Porto Conte
  • Caditoia e piombatoie
    Caditoia e piombatoie
  • La piombatoia lato sud
    La piombatoia lato sud

Note

  1. ^ (CAIT) Rafael Caria, Toponomastica algherese. Introduzione allo studio dei nomi di luogo della città, del territorio e delle coste di Alghero, Sassari, Editrice Democratica Sarda, 1993.

Bibliografia

  • Evandro Pillosu, Le torri litoranee in Sardegna, Cagliari, Tipografia La Cartotecnica, 1957.
  • Evandro Pillosu, Un inedito rapporto cinquecentesco sulla difesa costiera di Marco Antonio Camos, in Nuovo bullettino bibliografico sardo e archivio delle tradizioni popolari, Cagliari, 1959.
  • Foiso Fois, Torri spagnole e forti piemontesi in Sardegna, Cagliari, La Voce Sarda, 1981.
  • Gianni Montaldo, Le torri costiere in Sardegna, Sassari, Carlo Delfino, 1992, ISBN 88-7138-059-2.
  • Mele Giuseppe, Torri e cannoni. La difesa costiera in Sardegna nell'età moderna, Sassari, Edes, 2000.
  • Massimo Rassu, Guida alle torri e forti costieri della Sardegna, Cagliari, Artigianarte, 2000.
  • Massimo Rassu, Sentinelle del mare. Le torri della difesa costiera della Sardegna, Cagliari, Grafica del Parteolla, 2005, ISBN 88-8824-673-8.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • Bruno Anatra, Antonello Mattone, Raimondo Turtas, Storia dei Sardi e della Sardegna: L'età moderna, dagli Aragonesi alla fine del dominio spagnolo, a cura di Massimo Guidetti. ISBN 88-16-40234-2 (URL consultato il 27 dicembre 2014)
  • Scheda tecnica della torre, allegata al PUC del Comune di Alghero (URL consultato il 29 dicembre 2014)
  • Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137 (URL consultato il 27 dicembre 2014)
  • Legge 6 luglio 2002, n. 137 Delega per la riforma dell'organizzazione del Governo e della Presidenza del Consiglio dei ministri, nonché di enti pubblici (URL consultato il 27 dicembre 2014)
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