Griveaudia

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Griveaudia
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumProtostomia
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezionePanorpoidea
OrdineLepidoptera
SottordineGlossata
InfraordineHeteroneura
DivisioneDitrysia
SuperfamigliaCalliduloidea
FamigliaCallidulidae
SottofamigliaGriveaudiinae
Minet, 1990
GenereGriveaudia
Viette, 1958
Serie tipo
Griveaudia vieui
Viette, 1958
Specie
  • Griveaudia atkinsoni
  • Griveaudia charlesi
  • Griveaudia discothyrata
  • Griveaudia nigropuncta Leech, 1898
  • Griveaudia nigropuncta Viette, 1958
  • Griveaudia tractiaria
  • Griveaudia vieui

Griveaudia Viette, 1958[1] è un genere di lepidotteri, appartenente alla famiglia Callidulidae, diffuso in Africa e Asia. È l'unico genere della sottofamiglia Griveaudiinae Minet, 1990.[2][3]

Etimologia

Il nome generico è stato dato in onore dell'entomologo Paul Griveaud, che collaborò con Pierre Viette nelle ricerche sul campo in Madagascar.[1]

Descrizione

Adulto

Si tratta di falene con un'apertura alare compresa tra 23 e 41 mm, che negli adulti evidenziano un marcato dimorfismo sessuale.[4]

Capo

Gli occhi rivelano la presenza di minutissime setole interommatidiali; gli ocelli sono ridotti ma presenti, come pure i chaetosemata, che tuttavia sono meno sviluppati rispetto a quelli delle Callidulinae.[4][5][6]

Nell'apparato boccale, i lobi piliferi sono presenti, come pure la spirotromba, ben sviluppata e priva di scaglie.[6] I palpi mascellari sono ridotti. I palpi labiali sono trisegmentati, col III articolo che termina con un organo di vom Rath ben definito.[4][5][6]

Le antenne sono filiformi o al massimo lievemente clavate, ma mai pettinate; i sensilli tricoidei sono di lunghezza ridotta.[4][5][6]

Torace

Il processo ventrale della tegula è spesso alquanto corto; gli anepisterni del mesotorace sono ben sviluppati. Il metascuto è praticamente diviso in due sezioni, come nelle Callidulinae.[4]

Nelle zampe, le tibie sono munite di spine; nel tarso delle zampe anteriori, il IV tarsomero è munito sulla superficie ventrale di una coppia di robuste spine apicali, mentre il distitarso ne è privo; l'arolio è ben sviluppato e i pulvilli sono divisi; le unghie sono semplici, prive di dentellatura.[4][5][6]

Nel maschio manca un retinaculum sulla subcosta, mentre il frenulum è presente in entrambi i sessi, ma è ridotto;[4][6] la spinarea è presente.[4]

Nell'ala anteriore, che può avere un apice falcato, R è libera, mentre i quattro rami di Rs sono retti da un'unica nervatura; M2 parte nettamente più vicina a M3 che non a M1; CuP è sostituita da una piega; 1A+2A è priva di biforcazione alla base.[4][5][6]

Nell'ala posteriore, si osserva una sorta di sperone omerale su Sc+R (talvolta molto ridotto), e quest'ultima può avvicinarsi o sfiorare Rs per un certo tratto, prima della fine della cellula discale; M2 è più vicina ad M3 che ad M1; non si osserva CuP, sostituita anche qui da una plica, mentre 3A è molto ridotta.[4][5][6]

Addome

Nell'addome, così come nel torace, non sono presenti organi timpanici; i bordi laterali del I tergite sono connessi anteriormente al II sternite attraverso uno sclerite tergosternale completo; nel maschio, l'VIII tergite appare considerevolmente allungato.[4]

Nell'apparato genitale maschile, le valve sono unite ventralmente rispetto alla juxta.[4]

Nel genitale femminile, l'ostium bursae è situato proprio in prossimità del margine anteriore arcuato dell'VIII sternite; le apofisi sono alquanto pronunciate; l'ovopositore appare appiattito e quadrilobato.[4]

Uovo

L'uovo è liscio, ellittico e appiattito, come nelle Callidulinae.[4][5][6]

Larva

Non sono state descritte larve di Griveaudia.[4][5][6]

Pupa

Non sono state descritte pupe di Griveaudia.[4][6]

Biologia

Gli adulti di Griveaudia possono talvolta volare di giorno nel sottobosco, e a riposo tengono le ali "a tetto", in conformità con la maggior parte delle falene, ma differentemente dal resto dei Callidulidae.[5][4][6]

Ciclo biologico

Dopo l'accoppiamento, le uova sono deposte singolarmente al margine delle foglie della pianta nutrice.[5][6][7]

Alimentazione

Non si conoscono le piante nutrici delle specie di Griveaudiinae, ma si ritiene che, come nel caso delle altre Callidulidae, questi bruchi siano strettamente pteridofagi, ossia si alimentino esclusivamente di foglie di felce.[4][5][6]

Parassitoidismo

Non sono disponibili dati relativi al parassitoidismo ai danni di queste larve.[8]

Distribuzione e habitat

L'areale delle Griveaudiinae si estende nelle ecozone afrotropicale e indomalese, e per una piccola parte anche nel Paleartico (Cina), essendo il taxon presente in Madagascar e nella fascia geografica compresa tra l'India, la Cina occidentale, la Birmania e Taiwan.[4][5][6]

L'habitat è rappresentato dal sottobosco della foresta pluviale.[5][7]

Tassonomia

Griveaudiinae Minet, 1990 - Nouv. Revue Entom. (N.S.) 6(4): 351-368[2] - genere tipo: Griveaudia Viette, 1958 - Mém. Inst. sci. Madag. (E) 9: 173[1] - specie tipo: Griveaudia vieui Viette, 1958 - Mém. Inst. sci. Madag. (E) 9: 174, tav. I, figg. 1-2.[1]

Il genere Griveaudia veniva incluso da Nye (1975) nelle Ophiderinae (Noctuidae),[9] per poi essere trasferito da Minet tra i Callidulidae nel 1986.[10] Nel 1989, Poole attribuì tre specie a questo genere.[11] Nel 1990, ancora Minet lo designò quale genere tipo per la sottofamiglia monotipica Griveaudiinae,[2] e ne confermò l'attribuzione alle Callidulidae, anche in Kristensen (1999).[4][12]

Specie

La sottofamiglia comprende un solo genere, con sette specie, diffuse in Africa e Asia; di queste, tre si trovano in Madagascar, tre in Cina e una sola in India e nel sud-est asiatico.[3]

  • Griveaudia atkinsoni (Moore, 1879) - Descr. new Ind. Lep. Ins.: 21, tav. II, fig. 3 (India, Birmania e Taiwan)[13]
  • Griveaudia charlesi Viette, 1968 - Bull. Soc. ent. Fr. 73(3-4): 82, tav. 2, figg. 5-6 Archiviato il 18 gennaio 2017 in Internet Archive. (Madagascar)[14]
  • Griveaudia discothyrata (Poujade, 1895) - Bull. Mus. Hist. Nat. Par. 1: 59 (Cina)[15]
  • Griveaudia nigropuncta (Leech, 1898) - Trans. Ent. Soc. 1898: 358 (Cina)[16]
  • Griveaudia nigropuncta Viette, 1958 - Mém. Inst. sci. Madag. (E) 9: 175, tav. I (Madagascar)[1]
  • Griveaudia tractiaria (Oberthür, 1893) - Et. Ent. 18: 35, tav. II, fig. 21 (Cina)[17]
  • Griveaudia vieui Viette, 1958 - Mém. Inst. sci. Madag. (E) 9: 174, tav. I, figg. 1-2 (Madagascar) (specie tipo)[1]

Sinonimi

Non sono stati riportati sinonimi.[3]

Filogenesi

La posizione filogenetica dei Calliduloidea all'interno dei Ditrysia è stata oggetto di diverse rielaborazioni nel tempo, e tuttora non è definitivamente chiarita.[18]

Qui sotto è mostrato un albero filogenetico ricavato da quello proposto da Joël Minet nel 1991,[19] in cui il clade Callidulinae\Griveaudiinae è considerato un sister group delle Pterothysaninae:[4][6]


  Macrolepidoptera  

Axioidea

              Calliduloidea  

Callidulinae

Griveaudiinae

Pterothysaninae

Hedyloidea

Hesperioidea

Papilionoidea

Drepanoidea

Geometroidea

    

Mimallonoidea

Bombycoidea

Lasiocampoidea

    

Noctuoidea

Conservazione

Nessuna specie appartenente a questa sottofamiglia è stata inserita nella Lista rossa IUCN.[20]

Note

  1. ^ a b c d e f (FR) Viette, P., Nouvelles espèces de noctuelles quadrifides de Madagascar (Lepidoptera) (abstract), in Mémoires de l'Institut scientifique de Madagascar (E), vol. 9, Jananarive, Institut de recherche scientifique de Madagascar, 1958, pp. 173-174, OCLC 895271163. URL consultato il 10 aprile 2017.
  2. ^ a b c (FR) Minet, J., Nouvelles frontières, géographiques et taxonomiques, pour la famille des Callidulidae (Lepidoptera, Calliduloidea), in Nouvelle Revue d'Entomologie (N. S.), vol. 6, n. 4, Fontenay-sous-Bois, Association pour le soutien de la Nouvelle Revue d'Entomologie, 1990 [1989], p. 357, ISSN 0374-9797 (WC · ACNP), OCLC 637361329.
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  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u (EN) Minet, J., The Axioidea and Calliduloidea, in Kristensen, N. P. (Ed.) - Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, Kükenthal, W. (Ed.), Fischer, M. (Scientific Ed.), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, ristampa 2013, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. 257 - 261, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917. URL consultato il 10 aprile 2017.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m (EN) Scoble, M. J., 12. Higher Ditrysia, in The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. 290-341, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
  6. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p (EN) Holloway, J. D., Callidulidae, su The Moths of Borneo - Part 8, OCLC 439140985. URL consultato il 10 aprile 2017.
  7. ^ a b (EN) Barlow, H. S., An Introduction to the Moths of South East Asia, d'Abrera, B., Kuala Lumpur and Faringdon, U.K., The Malayan Nature Society and E.W. Classey, 1982, pp. x+305; 50 pls, ISBN 9780860960188, OCLC 252308130. URL consultato il 10 aprile 2017.
  8. ^ (EN) Yu, D. S., Callidulidae, su Home of Ichneumonoidea, 28 aprile 2012. URL consultato il 10 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2017).
  9. ^ (EN) Nye, I. W. B., The Generic names of moths of the world (PDF), Vol. 1, Noctuoidea (part): Noctuidae, Agaristidae, and Nolidae, Londra, British Museum (Natural History), 1975, p. 224, ISBN 056500770X, LCCN 76365435, OCLC 874012550. URL consultato il 10 aprile 2017.
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Bibliografia

Pubblicazioni

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Collegamenti esterni

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